Disegni,colori,emozioni

Disegni,colori,emozioni

Un bambino che disegna sta esprimendo se stesso...

Criticare un disegno di un bambino o indicare come andrebbe fatto...
equivale a criticarlo profondamente e a indicargli come dovrebbe essere.
Accogliamo i disegni del bambini esattamente per come sono...valorizzandoli come un dono!

giovedì 22 settembre 2016

L'essenziale è invisibile agli occhi

Facendo finta di parlare ai bambini, in realtà l’autore del Piccolo Principe si rivolge a tutti noi e il racconto offre piani di lettura diversi e sorprendenti: dalla favola al racconto filosofico.

«L’essenziale è invisibile agli occhi », dice la volpe.
Il Piccolo Principe ripeterà la frase per ricordarselo: un modo, per l’autore di sottolineare l’importanza di questo suo assunto per la comprensione del racconto. L’aveva già fatto simbolicamente cominciando il racconto con il disegno del serpente boa «srotolato» e «arrotolato», per indicare che ogni cosa può nascondere un tesoro, un mistero da svelare.
Oltre alle apparenze c’è lo spirito, che dobbiamo scoprire usando il cuore.
Ecco quindi che ho fatto una riflessione dopo la lettura di questo libro e per quanto riguarda il concetto del disegno mi sono fatta un esame di coscienza pensando ai miei bimbi; alle volte noi educatrici come adulti non leggiamo quello che davvero vuole disegnare un bambino, qualcosa che per noi risulta banale o semplicemente uno scarabocchio, per loro significa molto e dietro ad ogni disegno vi è davvero qualcosa di essenziale.

martedì 20 settembre 2016

Sono stata ad un corso con il professor Roberto Pittarello (docente all'università di Padova) ed ho pensato ad un progetto da realizzare in sezione con i bambini di 24-36 mesi:

"Giochiamo con i colori"

Si stende un grande cartellone bianco a terra e vari piattini di carta con del colore a tempera, si possono usare i colori primari (Giallo, Rosso, Blu) in modo da far notare ai bambini che questi colori, mescolati tra loro, danno vita ad altri colori...

I bambini indosseranno il grembiulino della pittura e potranno dipingere e giocare con i colori semplicemente usando le manine...il risultato sarà UN'OPERA D'ARTE!!!!!


Ho trovato un video simpatico che traduce a pieno la mia semplice idea:

https://www.youtube.com/watch?v=xQRGLAs90Uo

lunedì 19 settembre 2016

Oggi vi propongo una riflessione...

Secondo voi il disegno infantile descrive una visione o un immagine che il bambino percepisce ma che vocalmente non riesce a comunicare???

A mio parere i bambini riescono ad esprimersi molto meglio quando disegnano, con le loro tracce riescono a delineare un mondo che a parole non riescono a descrivere, perchè troppo articolato!
La fantasia secondo la mia piccola esperienza può andare oltre ogni tipo di comunicazione e il disegno ne è la chiara descrizione...

se volete dire il vostro parere lasciate un commento...grazie

sabato 10 settembre 2016

Aspetti proiettivi della linea,dello spazio,dimensioni del disegno

1) La Linea

 Le linee al di là del contenuto che rappresentano hanno in sé un elevata carica espressiva. Possono essere spesse, fini , aggraziate, angolose, verticali, a spirale ecc. Dalla loro analisi possiamo comprendere gli stati emotivi del soggetto come tristezza, depressione, gaiezza, sicurezza ecc.
Vi sono semplici regole d'interpretazione per il tratto:
  • Il benessere e il rilassamento allargano e arrotondano i movimenti e i rispettivi tratti
  • La vitalità si esprime attraverso tratti ricchi e abbondanti spinti verso l'alto
  • L'aggressività si esprime attraverso tratti esasperati, spezzati che determinando punte e svolazzi
  • La sensibilità affina e diversifica i movimenti dando al tratto un piacevole chiaroscuro.
La forza e l'intensità del tratto sono indicativi dell'energia del soggetto.
Una pressione forte indica un alto livello d'energia. In età evolutiva è più frequente nei maschi che nelle femmine. Una pressione molto leggera è indice di personalità insicure, indecise, timide, forse inibite. Nei bambini tratti eccessivamente leggeri potrebbero trovarsi in soggetti educati in modo repressivo o con storie familiari di abbandono e deprivazione.
Le ombreggiature e gli annerimenti se ritrovati in misura eccessiva potrebbero essere indice di ansia e a volte di aggressività.
In età evolutiva questo fenomeno è molto frequente visto le forti tensioni a cui il bambino è sottoposto e a cui non sa ancora dare risposte adeguate. Il bambino non sa gestire e canalizzare l'aggressività. Inoltre è ancora dipendente dalla madre il suo distacco può provocare ansia.


2) Lo Spazio

 In genere i bambini che fanno disegni ben distribuiti sul foglio sono i più sereni.
L'uso dello spazio esprime le relazioni del soggetto con l'ambiente e le sue reazioni ad esso.
  • La tendenza ad uscire fuori dai bordi del foglio è caratteristico dei bambini molto piccoli e di quelli ritardati, perché non hanno un buon controllo motorio. Tra i bambini più grandi questo fenomeno potrebbe indicare carenze affettive, una mancanza di fiducia in se stessi, una ricerca di attenzioni e di aiuto, una mancanza di controllo proprie delle persone insicure.
  • L'uso di una ristretta parte del foglio è indice di insicurezza ed è tipica dei bambini insicuri. Il bambino disegna usando una piccola parte del foglio ed è sperduto di fronte ad uno spazio grande.
  • La preferenza della parte superiore del foglio, in rapporto a quella inferiore è tipica dei bambini piccoli e tende a scomparire con l'età Corman (1961) evidenzia come la zona utilizzata dal bambino per disegnare sia espressione di un significato e le interpreta a livello simbolico:
  • La zona inferiore della pagina è la zona degli istinti primordiali e l'esclusiva collocazione del disegno in questa parte potrebbe indicare elementi di tristezza e di depressione presenti nel soggetto.
  • La zona superiore quella dell'espansione, dell'immaginazione è quella dei sognatori , degli idealisti.
  • La zona sinistra è quella del passato ed è preferita da soggetti che tendono a regredire verso l'infanzia.
  • La zona di destra è quella dell'avvenire. L'autore stesso raccomanda prudenza nell'interpretazione dello spazio secondo questo schema, perché ha realmente significato solo se convalidata da altri elementi (per es. analisi del tratto, del contenuto ecc. ).
3) Dimensione del disegno

Nel valutare la dimensione del disegno dobbiamo prendere in considerazione il rapporto globale tra lo spazio occupato dalle figure e la misura del foglio, è utile osservare se l'impressione che ricaviamo dal disegno è di equilibrio.
I bambini molto piccoli tendono a disegnare le persone o gli oggetti che sono per loro più importanti a livello emotivo di dimensioni maggiori, non tenendo in considerazione la realtà, così può accadere che un uomo rappresentante il padre sarà più grande di una casa o la mamma sarà più grande di un albero. Il bambino valuta le persone secondo il significato che hanno per lui piuttosto che secondo la loro dimensione reale. Il genitore imponente può essere disegnato con mani grandi, quello assente può essere rappresentato di dimensioni piccole o addirittura non comparire nel disegno. L'acquisizione delle misure avviene progressivamente con l'età. Nelle femmine questo avviene intorno ai dodici anni, mentre nei maschi un po' più tardi. La dimensione del disegno, insieme ad altri indicatori è utile per determinare il livello evolutivo e l'età mentale.


martedì 6 settembre 2016

I disegni dei bimbi: il test dei 4 elementi

Come interpretare i disegni dei bambini? Ecco alcuni utilissimi consigli della grafologa dottoressa Marisa Paschero con semplici test da sottoporre ai piccoli, raccomandando comunque prudenza nell'interpretazione dei risultati.


Quando il grafologo è chiamato ad esaminare scritture di bambini e di adolescenti adotta parametri interpretativi specifici, tarati appositamente per l’età evolutiva.
La scrittura in formazione è infatti un universo a parte, e a questo proposito è sempre utile ricordare che alcuni segni grafici, da considerarsi al limite del patologico in una scrittura adulta, sono invece del tutto normali nel periodo della crescita.
Un ottimo supporto all'analisi del grafismo infantile, a maggior ragione in età pre-scolare, quando il bambino ancora non ha imparato a scrivere, è rappresentato dall'interpretazione  DEL  DISEGNO, alla cui base troviamo lo stesso criterio valido per l’interpretazione della scrittura, ossia il SIMBOLISMO  DELLO  SPAZIO magistralmente elaborato da Max Pulver negli anni ’30.
Immaginando il foglio su cui scriviamo come una proiezione dell’ambiente in cui ci muoviamo,  lo vedremo diviso in quattro zone o “dimensioni spaziali”, rappresentative dei quattro grandi vettori che orientano l’Io  nella realtà con cui deve interagire. 
Disegnare occupando una sola zona del foglio, lasciando il resto  vuoto, segnala una difficoltà di rapporto con quella specifica parte dell’universo simbolico : il bambino più introverso, timido e riflessivo, bisognoso della protezione materna, che deve essere particolarmente stimolato e incoraggiato, disegnerà privilegiando la sinistra, mentre il bambino più estroverso, disinvolto , sicuro di sé  e incuriosito dall’ambiente circostante  si espanderà su tutto il foglio, andando ad occupare anche la zona destra.
La predilezione per la parte bassa del foglio è del bambino dall’intelligenza pratica, spesso ben inserito nel sociale, mentre il bambino più fantasioso, e magari anche più svagato e distratto, occuperà di preferenza la zona alta.
L’occupazione della sola parte centrale può segnalare un senso di isolamento, di difficoltà di comunicazione, soprattutto se il disegno si presenta piccolo e dal tratto leggero.
Maggiore socievolezza, espansività e ricerca di contatto fisico nella scelta del foglio in posizione orizzontale; la scelta verticale ha invece   una valenza meno affettiva e più individualista : appartiene al bambino più indipendente, riservato, razionale.
Il TEST DEI QUATTRO ELEMENTI  è utilizzato in Grafologia  con bambini anche molto piccoli, che ancora non sanno scrivere, ma che già sono in grado di eseguire alcuni semplici disegni.
E’  anch’esso interpretabile sulla base del campo grafico di Pulver, arricchito dall’espressività di quattro grandi simboli dal ricchissimo e sfaccettato linguaggio.
Il SOLE, principio maschile per eccellenza, collegato all’elemento FUOCO, nei disegni dei bambini rappresenta il padre. Positivo ed equilibrato se collocato nella parte destra del foglio, a seconda della dimensione che occupa descrive la “misura”  della figura paterna nella vita del bambino : se è eccessivamente grande può avere un richiamo un po’ opprimente, soprattutto se di un rosso aggressivo. Se invece è troppo piccolo, insignificante, dal colore pallido o senza raggi, evoca una carenza di disponibilità, di sicurezza, se non addirittura un’assenza.
Come ogni altro elemento, la rappresentazione del sole dipende anche da fattori emozionali momentanei : è bene quindi vedere un certo numero di disegni dello stesso bambino prima di immaginare un possibile disaccordo col padre.
L’ACQUA, elemento fluido e femminile collegato all’origine della vita, ci parla del rapporto che il bambino ha con la propria madre.
Se viene disegnata come una specie di  oceano che invade tutto lo spazio richiama una madre iperprotettiva, se è una pioggia  che  cade simboleggia una madre ipercritica o troppo seria e severa, se è un laghetto azzurro e tranquillo evoca una madre disponibile e rassicurante.
Se l’acqua è disegnata vicino al sole e nella stessa parte del foglio la coppia genitoriale  trasmette al bambino serenità e senso di unione, se i due elementi sono lontani il bambino percepisce un distacco o un disaccordo.
Cascate, fiumi scuri, mari agitati, presenza di rocce e sassi indicano legami conflittuali, tensioni e disarmonie, soprattutto se disegnati nella parte sinistra del foglio.
La CASA ha un importantissimo contenuto emotivo perché simboleggia la vita del bambino nel suo mondo familiare: nel test viene collegata all’elemento ARIA .
Fino ai 5 anni e mezzo circa è disegnata come un rettangolo tutto in altezza, e le finestre sono altri piccoli rettangoli più meno regolari, spesso con dei tratti incrociati che a quest’età hanno unicamente un valore di auto-protezione e di rassicurazione sul proprio spazio vitale.
Dopo i 7 anni la casa si allarga sulla facciata orizzontale, ma bisognerà aspettare i 9-10 anni per riconoscere l’idea della prospettiva, il rapporto delle proporzioni e tutti i dettagli che la“personalizzano”: spesso i bambini particolarmente immaginativi, o quelli che cercano un rifugio ideale, rappresentano la casa  come un castello.
La cura con cui la casa è disegnata, la scelta di un colore più o meno vivace, la presenza di finestre aperte o chiuse, servono a capire se il bambino si sente sufficientemente amato e protetto nell’ambiente in cui vive.
L’attenzione ai particolari e la capacità di riprodurli indicano un’intelligenza vivace, attenta, e un’ottima capacità grafo motoria.
Il SERPENTE è collegato all’elemento TERRA  e simboleggia, in questo test, il bambino stesso, la sua curiosità, la vivacità della sua intelligenza, il suo bisogno di conoscere, di esplorare, di guardarsi attorno.
E’ importante soprattutto la sua collocazione:  fin verso i 7 anni il bambino tende a disegnarlo a sinistra, perché il bisogno di protezione materna è molto presente e non c’è ancora il desiderio di uscire dall’infanzia per  “avventurarsi”  nel mondo.
Se è disegnato a destra , grande e colorato, il bambino è alla ricerca di spazio per appagare la sua curiosità: è vivace, talvolta irrequieto, ansioso di scoprire cose nuove.
Se  è vicino all’acqua, o rivolto verso l’acqua, il legame con la mamma è molto forte : se è vicino al sole è il padre il personaggio più stimolante, percepito come un riferimento per la crescita e l’evoluzione.

www.marisapaschero.com